Anno di pubblicazione: 2018
Quand'ero adolescente ero
fierissimo di essere un thrasher dalla testa ai piedi. Quindi scarpe da
ginnastica alte, jeans strappati e chiodo.
Ma, ve lo devo
confessare, di nascosto mi ascoltavo pure i Motley, i Poison, i Cinderella e
compagnia cantante.
Beh, gli Hell in the club
fanno un hard rock glam che e' la fine del mondo.
Stupisce anzitutto la
maturità della band.
Quando una proposta e'
una proposta seria lo si sente subito. La professionalità si respira a pelle. A
partire dalla produzione: di una potenza ed una pulizia rare.
Per il resto, come detto,
gli Hell in the Club si muovono su un terreno che, di certo, non ha bisogno di
presentazioni: un hard rock ortodosso a stelle e strisce di una potenza e una
verve allucinanti.
La band e' compatta come
un pugno: c'è un affiatamento evidente e vanno dritti al punto senza tanti
fronzoli.
La preparazione tecnica
salta all'occhio, con le chitarre che sfornano riff ed assoli al fulmicotone,
una voce perfetta alla Vince Neil e la base ritmica che non molla per un
secondo.
Dio mio che disco ragazzi miei...