"L'unico modo per
non sentire dolore è non desiderare che il dolore cessi
Annulla te stesso, smetti
di desiderare, perditi e unisciti al tutto
L'unica scelta dunque è
che non ho scelta? diventare tutto, diventando niente... E allora sia il
dolore!
Sia un'altra vita! Sia un
altro racconto! Purché sia io a scriverlo
Non vuoi dunque
I'Illuminazione!?
NO! Voglio essere ciò che
sono, il tutto non mi interessa, sia mia la narrazione!
Non cerco perfezione!
Voglio solo superare me stesso, coi miei limiti ed imperfezioni!
Allora sei perduto!
No! Sarò il
narratore!"
C'e' una nube maligna che
si aggira minacciosa sul nostro bel paese. Una nube nera, carica d'odio, scevra
da ogni forma di compromesso.
Claustrofobia, rabbia,
disperazione, tinte nel punk, crust, black, postcore e grind.
I padrini sono,
ovviamente, i Cripple Bastards, accompagnati, tanto per fare un nome, dagli
Hate&Merda e, appunto, dai Rejekts, giunti con ADAMO al loro terzo lavoro,
dopo il precedente EP “Triratna” (2016) e l'album d’esordio “UNO-” (2013).
Registrato presso i Toxic
Basement Studio (cari, come ben sapete, ai citati Cripple Bastards), ADAMO si
presenta come una valanga scurissima. La proposta, pur perfettamente incanalata
nei stilemi sopra descritti, offre una notevole eterogeneità, capace di offrire
un riuscitissimo amalgama di sensazioni, tonalità' terrifiche come una scure
insanguinata e suoni che, come un pendolo, oscillano tra profonde oscurità e
blastbeats che aggrediscono come mastini rabbiosi.
Mea maxima culpa per aver
scoperto ADAMO con imperdonabile ritardo (e' uscito nel dicembre 2021). Ma,
insomma, meglio tardi che mai.
Un lavoro enorme, carico
di un'intensità rara. Viscerale come pochi, intelligente, con testi che
indagano l'esistenza con una lucidità strabiliante.
Inutile dire che mi sono praticamente innamorato.