Durante l'ascolto del
debut dei N.E.S. mi sono ritrovato piu' volte, nella mia immaginazione, sotto
un palco, completamente pervaso da quell'energia tutta particolare che solo una
bella serata.
di musica underground può
darti.
E mi sono chiesto perché.
Boh, non e' facile
rispondere, ma credo che un elemento possa dirsi determinante: la sincerità' e
la rabbia.
Qui non si fanno calcoli
particolari, ne' si rincorrono generi specifici: HC, groove, thrash... solo
strumenti per sputarti in faccia una sanissima e viscerale esasperazione.
Gran bella prova quella
dei NES.
I pezzi si mantengono
sempre su strutture molto solide, con riff monolitici, trascinanti, su una base
ritmica possente e piena ed una voce, quella di Paul
Hellkat che rappresenta, a mio modesto parere, il punto di
forza dell'album, per la sua capacità di caratterizzare il tutto nei suoi
continui passaggi dal growl allo screaming.
Mi e' risuonata spesso
nelle orecchie quella particolare rabbia ed intensità che riescono a
trasmettermi, ad esempio, i NODE.
Magnifici gli accenti dal
sapore PANTERIANO, come nella splendida Slave for Freedom.
Compimenti ragazzi, e se il buon giorno si vede dal mattino...