Allora, lo so che siete
tutti metallari brutti e cattivi. Ma oggi voglio raccontarvi una bella storia
d'amore. A lieto fine, peraltro.
Ho incontrato quest'album
tre giorni fa. Lo metto in cuffia e si presenta. Ebbene, sono rimasto
abbastanza freddo. Devo confessarvi uno dei miei tantissimi limiti: sopporto
poco il metalcore e, ancora di meno, il nu metal. E, presentandosi, Departures
si esprimeva nell'uno e nell'altro modo.
Quindi arrivo alla fine,
tolgo le cuffie e metto via il pensiero. Le cose che non mi ispirano non riesco
a proporle, apparirei falso, e proprio non mi va.
Però qualcosa mi era
rimasto dentro. Ed era qualcosa di cui non riuscivo a liberarmi.
Così il giorno dopo ci
torno, ricomincio da capo. Oh...voi non ci crederete, scatta la scintilla. Si
vede che le mie orecchie dovevano andare oltre l'impressione iniziale, e andate
oltre inizio ad accorgermi della bellissima poesia di alcuni suoi momenti,
quelli più oscuri. Quelli alla TOOL, tanto per intenderci.
Ad un certo punto alzo il
sopracciglio e sussurro, tra me e me, "porca di quella troia, come ho
fatto a non coglierle subito"?
E allora oggi incontro
nuovamente Departures...e, ragazzi miei, mi innamoro. E me lo ascolto per ben
tre volte consecutive (tornando alla metafora della storia d'amore: scopiamo,
in sostanza).
Bello, bello bello.
Un album di
un'intelligenza, un groove ed un'intensità rare.
Come ho già detto:
metalcore, groove, un pizzico di nu metal, e rimandi alla Tool.
Fatevi prendere anche
voi, e' un consiglio che vi do con il cuore, non ve ne pentirete.
P.s. un plauso particolare alla voce. Magnifica.