Live Report - Park Metal Fest, 23 Settembre 2023 - Gradisca d'Isonzo (CO)

27/09/2023

Non nasceva sotto i migliori auspici questo Park Metal Fest di Gradisca D'Isonzo, piccola ma musicalmente fervente cittadina in provincia di Gorizia. La giornata di sabato 23 settembre ha infatti visto il cielo farsi plumbeo fin dalla tarda mattinata dopo giorni in cui il Friuli era già stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni, facendo presagire non poche difficoltà per lo svolgimento della manifestazione nella sua location open air originaria. Partito alla volta di Gradisca sotto il nubifragio, il vostro umile scribacchino ha però potuto constatare con gioia che l'evento, che vedeva coinvolte tre realtà storiche della scena metal friulana come Sacro Ordine dei Cavalieri di Parsifal, RevoltonsKryptonomicon, era stata prudentemente stata trasferita in una location al chiuso (l'adiacente venue Al Parco), assicurando così a band e astanti il regolare svolgimento della kermesse, pur se in un ambiente più ristretto (scelta che ha di fatto salvato la serata, visto che nel corso della stessa la pioggia ha fatto capolino frequentemente e copiosamente).

Ad aprire le danze alle 21:00 in punto sono stati gli old school death/thrashers monfalconesi Kryptonomicon, vecchie conoscenze di queste colonne vista la loro partecipazione al We Fucking Rock Fest nel 2022. L'agguerrita compagine si è presentata sul palco di questo Park Metal Fest nella nuova formazione a tre successiva all'abbandono dello storico cantante Luca Sterle, col chitarrista e fondatore Stefano Rumich e il bassista Frank Ponga ad alternarsi al microfono supportati dal tellurico batterista Randy Lego, ed ha subito infiammato l'uggiosa serata.

La loro miscela di proto-death metal fortemente ispirata al lavoro di Hellhammer e Celtic Frost e ruvido thrash metal old school marca primi Sodom/Kreator non ha infatti nessuna intenzione di fare prigionieri, e fin dalla feroce opener “BLIND RESURRECTED” ha provveduto ad annichilire con pervicace ferocia il folto pubblico presente. Nonostante si tratti, cronologicamente, della band meno datata fra quelle in cartellone, essendo la fondazione risalente al 2019, i Kryptonomicon sono composti da autentici veterani della scena locale e nazionale (basti pensare alle esperienze del mastermind Stefano con Karnak e Obscenity, progetti condivisi anche col bassista Frank, nonché negli stessi Sacro Ordine e Revoltons); un bagaglio di esperienza che, unitamente ai numerosi concerti tenuti fin dall'uscita del debutto sulla lunga distanza, “NEKROMANTICOS” del 2021, ha reso la band monfalconese un'autentica macchina da guerra, on stage.

Il suono diffuso dalle casse è stato ruvido, pesante e spietato al punto giusto, con la chitarra di Stefano a macinare riff e schizzatissimi assoli senza soluzione di continuità, il basso di Frank che grondava partiture schiacciasassi e la batteria di Randy a demolire qualunque cosa gli si parasse davanti, il tutto supportato da uno scambio di voci quantomai efficace.

Tanto il succitato debutto quanto l'ultimo nato “INFERNALIA”, datato 2022, sono stati saccheggiati dai Kryptonomicon nell'oretta a loro disposizione, con brani come “INRI”, “THOUSAND CATS” e “LA DAME DU CHRIST” ad aprire letteralmente degli squarci nei padiglioni auricolari della folla acclamante, mentre in brani come “KISS IN GETHSEMANE”, “BARON BLOOD” e “THE PATH OF LUST” è toccato ai laceranti rallentamenti che si fanno largo nel songwiting dei nostri girare il coltello nella piaga, affondando poi il colpo in modo letale con schegge di pura, consapevole perfidia come “LA IRA DE DIOS” e la conclusiva “NOCTURNAL KILL”, brano che ha visto la band ospitare sul palco il precedente cantante Luca per una conclusione del set a dir poco trionfale.

Dopo un rapido cambio palco, è stata poi la volta dei power-prog metallers pordenonesi, e più precisamente di Vajont, Revoltons di prendersi la scena con le loro trame complesse ma al contempo accattivanti.

La band del mastermind Alex Corona festeggia quest'anno i 32 anni di attività, essendo stata fondata nell'ormai lontano 1991, nonché la recente pubblicazione del suo sesto full lenght, l'acclamato “CELESTIAN VIOLENCE”, pubblicato nel maggio del 2023.

L'onore di aprire le danze del set dei Nostri è però spettato, dopo una breve intro, all'opener del precedente platter, “Underwater Bells Pt.2”, la cupa e potente “DANGER SILENCE CONTROL”. I suoni, così come accaduto in precedenza con i Kryptonomicon, sono stati fin da subito buoni ed hanno permesso agli astanti di godere fin dalle primissime battute delle splendide evoluzioni della coppia d'asce Alex Corona-Carlo Venuti (anche membro dei Sacro Ordine) e della solidissima e fantasiosa sezione ritmica composta da Elvis Ortolan (ex batterista di un'altra gloria del metal nostrano come gli Elvenking) e dal bassista Simone “Zimon” Sut; maestro di cerimonie, con la sua voce potente e dalla notevole estensione, il nuovo entrato Antonio Boscari.

Non si è dovuto comunque attendere molto per avere un assaggio live del nuovo album, con l'opener del disco “ESCAPE OR DROWN” riversata con precisione e intensità sugli astanti desiderosi di tastare con mano anche in tale sede il nuovo corso della band, leggermente meno vicino al power-prog classico grazie a un approccio più pesante e, per certi versi, moderno; una prova del fuoco che la band ha superato in scioltezza, saccheggiando poi l'ultimo nato nel corso della serata con la proposizione di ben altri quattro brani, cioè “LOW RANKING BUSINESSMAN”, “REALITY IS A CRIME”, “THE DARKFALL” e “NANY JOHN SKENNON”, toccante power ballad dedicata da Alex allo zio scomparso.

Non sono mancati, all'interno della scaletta proposta dai Revoltons, alcuni tuffi nel glorioso passato della band, dal quale sono state ripescate e riproposte con la consueta perizia le gemme “PURE SOUL CRY” e “THE STARS OF THE NIGHT BEFORE” nonché una potentissima versione di “DEATH TO LEAVE ETERNITY”, che ha visto accomodarsi alla batteria Stefano dei Kryptonomicon, che aveva suonato sulla versione originale del pezzo ai tempi della sua pubblicazione.

Il set dei Revoltons si è poi chiuso trionfalmente sulle note della classicissima “HANDS OF MAGELLANO”, tratta dal debutto “Night Visions” del 2003, salutata dal pubblico presente con meritatissime ovazioni.

A chiudere nel migliore dei modi la serata ci hanno poi pensato gli epic-power metallers Sacro Ordine Dei Cavalieri Di Parsifal, i quali giocavano in casa, essendo della zona.

Questi inveterati defenders definiscono la loro musica come “Heavy Metal Thunderpicking”, e mai definizione fu più azzeccata: la commistione sonora proposta dai nostri, che vede miscelarsi in egual misura la ruvida epicità di acts quali Slough Feg, Manilla Road e Citith Ungol, il migliore lascito della NWOBHM costituito da Iron Maiden, Judas Priest e Saxon nonché reminiscenze di Running Wild e Warlord, è risultata capace, anche in sede live, di appagare senza remore i palati di tutti i fan del metal più puro e genuino.

Anch'essi graziati da suoni corposi e da volumi al limite della legalità, i Sacro Ordine (permettetemi questa abbreviazione), composti da Claudio “The Reaper” Livera al basso e alla voce, da Davide Olivieri alla chitarra e alla voce, da Carlo Venuti alla chitarra e da Luca Komavli alla batteria, hanno subito dato fuoco alle polveri con due brani tratti dal loro ultimo album “UNTIL THE END”, uscito nell'aprile di quest'anno, gettando in pasto al pubblico due infuocate versioni di “BLACK LION” e “INSIDE ME”, pezzi che hanno subito messo in mostra il grande affiatamento raggiunto dall'attuale formazione, con la coppia d'asce sugli scudi grazie a un efficace quanto incisivo lavoro tanto per quanto riguarda le melodie quanto per quanto riguarda il ricco riffing, ottimamente supportata da una base ritmica quadrata ma anche capace di arrangiamenti fantasiosi.

Passando velocemente sulle cover proposte dalla band nel corso della serata (“WRATHCHILD” dei Maiden e “HEADING OUT TO THE HIGHWAY” e “BREAKING THE LAW” dei Priest), tutte rese in modo intenso e, a tratti, anche personale, vale assolutamente la pena soffermarsi sui pezzi originali proposti dai Nostri, che hanno letteralmente saccheggiato il loro ultimo album con versioni al fulmicotone del singolo “STARBLAZER”, per poi proseguire con “STONE RIVER”, “EAGLE OF THE NIGHT” e “UNTIL THE END”.

Non sono mancate nemmeno alcune incursioni nel passato della band grazie alla trascinate “FOUR KINGS” tratta dall'album di debutto dei Sacro OrdineHEAVY METAL THUNDERPICKING” del 2018, e all'epicità screziata di hard blues di “PREY OF PRIDE”, tratta dal primo demo della band, il quasi omonimo “SACRO ORDINE”, datato 2005.

Si è così conclusa fra il tripudio questa edizione del Park Metal Fest 2023, con i numerosi convenuti che hanno potuto apprezzare al meglio tre band dai diversi stili musicali, ma tutte accomunate da una notevole capacità di scrittura, una notevolissima resa live e un'incontrovertibile fede nella propria proposta, alle quali non possiamo far altro che augurare una carriera ancora lunga e costellata di soddisfazioni.

Questi ragazzi se lo meritano.

Tenete d'occhio le loro date e, se dovessero capitare dalle vostre parti, andate a vederli e a supportarli senza remora alcuna.


Edoardo Goi - Team WFR -